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Inizio

30 settembre 2009

Oggi inizia il corso di tedesco, non so come arriverò sveglia alle 23. Non chiedetemi come ci arriverò attenta!
Però ho in borsa un quaderno foderato con la nuova pubblicità dei piumini d’oca tanto famosi (la pubblicità con O. Welles tra le macchine fotografiche), che mi piaceva tanto. E ho ritirato fuori il mio astuccio dell’università che giaceva nell’armadio da anni.
Mi manca il grembiule e sono a posto!
sonia

Corso di tedesco

24 settembre 2009

Sono ormai due anni che ci corro dietro, a questo benedetto corso di tedesco.
A Bologna il tedesco non è una lingua molto richiesta e così il corso previsto non è partito per numero di iscritti irrisorio. La stagione successiva ci ho riprovato, in un’altra scuola, ma alla fine a grande richiesta degli altri iscritti sono stati cambiati i giorni di lezione e quelli nuovi, guarda te, a me non andavano bene.
All’inizio di quest’anno, questa volta a Trento, sono andata baldanzosa a cercare un corso serale e, guarda te, non c’era. Da questa primavera lavoro anche la sera, è da due settimane che cerco un corso e sono chiaramente tutti la sera. Ho chiesto in più scuole di farmi accedere, volendo, anche ai corsi dei ragazzini delle medie, ma ridendo mi hanno risposto che nessuno a Trento a 13 anni cerca un corso di tedesco base, lo sanno già tutti!

Ma l’altro giorno ecco l’illuminazione: un corso di tedesco praticamente di notte, istruzione per adulti et voila.
Si comincia il 30 settembre e finalmente, contando la gestazione, comincerò a capire qualche cosa di questa lingua qua tanto comune ma a me tanto misteriosa.

sonia

Cinema 2009

22 settembre 2009

Con grande fatica, è ripresa la mia stagione al cinema. Gli orari degli spettacoli a Trento sembrano essere fatti ad hoc per scontrarsi con i miei orari di lavoro. In breve: o troppo presto o troppo tardi.
Dalla settimana scorsa ho scoperto che il giovedì c’è uno e dico uno spettacolo alle 21, sempre. E mi ci sono abbonata.
Sarà stata l’inizio di quest’anno con il botto, rappresentato dalla mia prima volta al Festival di Venezia (e così anche quest’anno il primo film della stagione, come di consueto, è stato un film visto in solitaria), sarà che mi sono imposta di andarci perchè mi piace e perchè non è possibile passare dalle 2/3 volte a settimana di Bologna allo zero periodico, l’importante è che sono tornata in sala.

Giovedì è in programma "Basta che funzioni", la settimana scorsa mi son fatta venire la tristezza con "Videocracy" e miro a breve a vedere "Cosmonauta".

Finalmente.
sonia

Recentemente mi sono imbattuta in due libri che parlano di (tentata) integrazione o quantomeno di contatto tra immigrati e non. Sono due libri a cui sono arrivata per caso, tramite post letti on line, poi utenti della biblioteca che sembrano convinti di questi libri e poi forse la copertina intravista in libreria.
Sono due libri che condividono il loro tema principale, da due punti di vista diversi ma con un animo comune. "Rifugiati football club" parla di una storia vera e si pone a cavallo tra narrativa e giornalismo, raccontando la storia di una squadra di calcio giovanile, composta da soli profughi e rifugiatin nella città americana di Atlanta. L’allenatore è una donna, giordana, che riesce a dimostrare a se stessa prima e agli altri poi, come il calcio possa essere l’occasione di creare una squadra nel senso vero della parola. I ragazzi, provenienti dai più disparati angoli del mondo, da posti che fra loro non hanno in comune che la fuga, diventano compagni di squadra molti, amici alcuni, ma in generale cominciano a sentirsi integrati e diventare cittadini del nuovo stato che li ospita. Più informazioni le trovate
qui.
"Irlandese al 57%" è una raccolta di racconti comparsi sulla rivista multiculturale Metro Eireann, edita in Irlanda. Racconti che parlano di irlandesi ed immigrati, di immigrati e irlandesi e di immigrati e immigrati. Piccoli spaccati di vita, giornate di lavoro, affetti, difficoltà da affrontare e crisi di identità mescolate a piccole conquiste sulla via dell’integrazione. 
Piccolo dettaglio: i due autori sono rispettivamente l’americano Warren St. John e l’irlandese Roddy Doyle. Che si pongono il problema dell’incontro con l’altro ma che si pongono un passo indietro e si mettono a raccontare, con più o meno fantasia, la realtà che gli altri, gli immigrati, vivono.
Non so perchè ma non mi è ancora capitato un libri italiano così. Noi abbiamo ancora solo la letteratura migrante che parla dei migranti oppure inchieste e libri di documentazione, ma non delle storie, delle vere e proprie narrazioni da parte di italiani che obblighino sè stessi prima di tutto e il lettore poi a spostare la’attenzione e a parlare degli altri così come sono.
Qualcuno ha qualche titolo da consigliarmi?

sonia

Ingranaggi

16 settembre 2009

In questo periodo mi pare di avere tutto gli ingranaggi arrugginiti. Tutto diventa difficile, pensare ad una sera fuori casa richiede giorni di preparazione, la risposta ad una mail viene rimandata di giorno in giorno, dei semplici giri in città aspettano da settimane. Non capisco come mai questo settembre, invece che un ripartenza, mi sembra un mese sonnecchioso e privo di attività.
Credo di dovermi obbligare a dare un risvegliata, a fare e non lamentarmi che poi il periodo passa e quindi scusate i post come questi e siate pazienti!
sonia

Periodo strano

15 settembre 2009

Periodo strano questo settembre. Periodo affannato e affannoso e l’idea che con oggi ho dovuto mettere la canottiera e salutare definitivamente l’estate non aiuta.
Riesco a leggere poco in questo periodo, ancora meno vado al cinema, per non parlare dei giri nel fine settimana che tanto bene un sabato sì e uno no lavoro. Ma sperando in un miglioramento, smetto con le lamentele.
Se riesco a dormire di più e smette di piovere andrò a correre che aiuta a scaricare il nervoso e poi tenterò di godermi l’autunno mettendoci magari in mezzo una tre giorni lontana da Trento.
Chiamateli propositi, chiamateli progetti, sono solo speranze.
sonia